Chi è lo Psicologo?
Lo psicologo è un professionista sanitario che svolge attività di prevenzione, diagnosi, intervento, promozione della salute, abilitazione-riabilitazione, sostegno e consulenza, rivolte al singolo individuo, alla coppia, al gruppo e altri organismi sociali o comunità, trattando gli stati mentali normali e patologici dei processi cognitivi, emotivi, affettivi, comportamentali e sociali osservando, interpretando e registrando come gli individui si relazionano tra loro e nei loro contesti in base all’esperienza fornita dall’evidenza scientifica.
Per esempio, offre sostegno alle coppie in attesa di un bambino, può dire se un ragazzo soffre d’ansia o è depresso, si occupa di consulenza per le scuole per fare in modo che una classe di alunni si comporti “meglio”, gestisce campagne di informazione sui comportamenti da adottare (pensiamo a quello che dobbiamo fare per proteggerci dal COVID-19), lavora nei centri neurologici con pazienti con danno biologico, sostiene una donna che sta passando un periodo difficile, aiuta una mamma o un papà che non riescono a insegnare le regole al figlio o alla figlia, va a fondo del conflitto in una coppia, fa formazione sulla gestione dello stress in un’azienda…

Al centro dell’attenzione dello Psicologo c’è la Salute Mentale e, quindi, il benessere psicologico, valutato e approfondito tramite l’osservazione della personalità, delle modalità relazionali, dei livelli di competenza cognitive, dei bisogni, delle motivazioni della persona che a lui/lei si rivolge a seguito di cambiamenti, deterioramenti o perdite di abilità o competenze (cognitive, relazionali, sociali, lavorative…) ma anche per la definizione di soluzioni volte a risolvere difficoltà relative a processi evolutivi o involutivi, a fasi di transizione e stati di crisi, rinforzando la capacità di scelta, di problem solving e di cambiamento, appunto.
Lo psicologo è, quindi, un professionista interessato nella “relazione d’aiuto” nella misura in cui si prende cura del prossimo e basa appunto su questa il perno del cambiamento e della guarigione. Quella con il proprio psicologo è, infatti, una relazione nel cui spazio e nel cui tempo è possibile portare quelle condotte, quei comportamenti e quegli atteggiamenti da rivedere insieme e da ricostruire perché la persona possa ritrovare pace in se stessa e con gli altri.
Come fa lo Psicologo a far stare bene un’altra persona?
“[…] l’uomo non ha semplicemente le caratteristiche di una macchina, non è semplicemente prigioniero di motivi inconsci; è una persona impegnata a creare se stessa, una persona che crea il significato della vita, una persona che incarna una dimensione di libertà soggettiva. Una relazione in cui almeno uno dei due protagonisti ha lo scopo di promuovere nell’altro la crescita, lo sviluppo, la maturità ed il raggiungimento di un modo di agire più adeguato e integrato è una relazione d’aiuto. In altre parole, potrebbe essere definita come una situazione in cui uno dei partecipanti cerca di favorire in una o ambedue le parti, una valorizzazione maggiore delle risorse personali della persona ed una maggior possibilità di espressione”.
C. Rogers, 1951
Lo Psicologo fornisce aiuto attraverso la relazione.

La relazione d’aiuto può funzionare solo se tra chi offre aiuto e chi lo riceve si instaura un legame di fiducia, un’alleanza, che permetta alla persona di condividere con lo psicologo i propri vissuti, le emozioni e i pensieri che ne sono scaturiti, di sentirsi consapevolmente parte attiva e responsabile e co-costruttore del proprio cambiamento.
La fiducia si basa sulla reciprocità, che viene costruita grazie alla capacità dello psicologo di mettersi in una posizione di ascolto empatico (nessuno può capirmi! – lo psicologo sì!), assenza di giudizio (se dico questa cosa chissà cosa penserà di me! – lo psicologo no!) e di accettazione incondizionata (non vado bene, sicuramente il dottore mi manderà via! – il dottore non lo farà!). Non solo! L’essere umano è visto dallo Psicologo, appunto, come un soggetto attivo, autonomo e responsabile, libero di creare i propri sensi, significati, scopi e valori e che possiede dentro sé, potenzialmente, tutti gli “strumenti” necessari a superare le difficoltà psichiche e relazionali che la vita pone davanti a lui dopo aver maturato una certa consapevolezza di se stesso, delle sue risorse e dei suoi limiti.
“Relazione” è anche qui un concetto chiave poiché l’uomo è un “essere nel mondo” e, di conseguenza, un “essere in relazione“.
Perché la relazione d’aiuto sia efficace e sempre orientata al benessere psichico della persona, lo psicologo si prende cura anche di se stesso, della sua crescita e della sua psiche attraverso l‘aggiornamento professionale e la supervisione, cioè il professionista continua a studiare, sta al passo con i nuovi aggiornamenti scientifici e parla anche lui con un altro professionista circa i suoi pensieri e le sue emozioni affinché la sua empatia non sia influenzata o inquinata dai suoi stessi vissuti, pensieri, bisogni, aspettative. L’empatia è infatti quell’elemento imprescindibile per la comprensione delle emozioni e dello stato d’animo altrui ed è senza dubbio la via principale per stabilirsi nella posizione di ascolto attivo e accoglienza e contenimento della sofferenza del paziente.
Quando e perché si va dallo Psicologo?
Talora la vita inevitabilmente ci pone davanti momenti di difficoltà, dubbi, incertezze, situazioni di stallo, eventi stressanti, lutti, separazioni, malattie e altro ancora e non sempre si riesce da soli a gestire queste avversità.
Lo Psicologo aiuta a creare, a fronte di questi cambiamenti improvvisi e dolorosi, pensieri positivi e a trovare soluzioni vantaggiose per affrontare e risolvere il problema, superare la difficoltà o la perdita, supportando e guidando l’emotività stessa del paziente e le sue risorse in mezzo al marasma degli eventi in corso perché la sua mente possa resistere forte e bilanciata.
L’intervento di un professionista è l’occasione grazie alla quale dirimere conflitti personali, di coppia e familiari, sostenendo e contenendo il paziente nel suo passaggio da uno stato di sofferenza a uno stato di benessere.
In sintesi, andare dallo Psicologo (e fidarsi di lui/lei) è utile per il fatto che un occhio esterno, clinico per di più, è quasi sempre necessario a capire che ciò che si sta vivendo può essere visto in maniera oggettiva, di modo che la coscienza di ciò che realmente sta accadendo, che provoca tensione, delusione, rabbia…, possa essere gestito in maniera funzionale e congruente perché rielaborato da un professionista in grado di mettersi nei panni dell’altro, accettandolo e apprezzandolo senza giudizi e valutazioni di sorta in atteggiamento di sincero interesse, in modo autentico.

Riferimenti bibliografici
Carl Rogers, La terapia centrata sul cliente, La Meridiana edizioni, 2007.
Albiero P., Matricardi G., Che cosa è l’empatia?, Carocci, 2006