Bambini ed ansia, cosa dire? Cosa fare?

Sempre più spesso, sopratutto in seguito alla pandemia da COVID-19, vengo contattata da genitori preoccupati per i propri bambini che manifestano paure e ansie. 

L’ansia, però, è più comune di quanto si pensi in età evolutiva e mi piace pensare che questo “aumento” possa essere collegato a una maggiore consapevolezza dei bisogni e degli stati emotivi dei propri figli da parte dei genitori e della loro corretta gestione.

Come capire se un bambino soffre di ansia?

Un bambino ansioso sembra costantemente convivere con un vago sentimento d’oppressione, come se un avvenimento spiacevole e terrificante fosse sempre in agguato.

È un bambino nervoso, irrequieto e  irritabile, ma si può osservare in lui anche una riduzione della capacità di attenzione, che è conseguente allo stato interno ma viene scambiata spesso per distrazione e svogliatezza.

Cosa provoca ansia nel bambino?

Nei bambini, l’ansia si manifesta principalmente attraverso preoccupazioni, che possono diventare eccessive e inappropriate, relative agli impegni scolastici o alle prestazioni, sia con pensieri specifici intrusivi e paurosi, che attraverso il corpo sotto forma di sintomi somatici quali cefalea, vomito, dolori addominali o muscolari.

Questa però nasce da fattori predisponenti in grado di determinarne l’insorgenza e il mantenimento: fattori genetici, temperamento del bambino, fattori ambientali, come lo stile educativo genitoriale ed anche comportamenti del genitore che inducono nel bambino stati d’ansia.

Come calmare l’ansia ai bambini?

Ascoltate e cercate di comprendere le sue emozioni e aiutate vostro figlio a capire cosa sono l’ansia e la paura, in modo da diventare più consapevoli delle proprie emozioni (tutte le emozioni le trovate qui).

Imparate il modo migliore di gestire la vostra eventuale ansia.

Sì, perché, che si tratti del bambino a sentirsi ansioso o del genitore, ricondurre l’ansia alla sua vera natura, cioè quella di naturale segnale d’allarme, permette al bambino e al genitore di sperimentarla (E NON REPRIMERLA!) come un’opportunità e occasione di crescita.

Ultimo e più importante consiglio: parlatene con un professionista!

Ma quando preoccuparsi e parlarne con lo Psicologo?

Quando l’ansia diventa forte e difficile da tenere a bada, interferisce in molti aspetti della vita del bambino e perdura nel tempo causando disagio non solo in lui, ma in tutta la famiglia, allora è arrivato il momento di parlarne con lo Psicologo Infantile.

Soffrire di disturbi d’ansia rappresenta non solo una spiacevolissima condizione per il bambino ma anche un notevole fattore di rischio per lo sviluppo di altri disturbi conseguenti o co-occorrenti in età successive. 

È opportuno quindi prendere la situazione in mano nel minor tempo possibile per limitare o cancellare le conseguenze spiacevoli di un disturbo non trattato. 

Per il riconoscimento precoce di un problema d’ansia e una corretta presa in carico, attraverso un percorso di valutazione e osservazione del bambino, accanto all’ascolto attivo dei genitori per scoprire insieme quali strategie sono più efficaci per il proprio bambino:

  • Dott.ssa AnnaMaria Coniglio

📞 Tel&Whatsapp: 3899096242 

(dalle 13:30 alle 15:30 da lun a ven)

📧 Email: annam.coniglio@gmail.com

🌍 https://dottssaannamariaconiglioconsulting.com/informazioni/

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