
Cosa succede se i Genitori litigano?
Partiamo con il dire che il conflitto occorre in maniera del tutto normale nel rapporto di coppia e può interessare diversi aspetti della vita quotidiana, come la gestione economica, l’educazione dei figli, le relazioni con le famiglie d’origine… tutti aspetti che comunque si riconducono al funzionamento della coppia coniugale.
Il conflitto, in generale, ci permette di esprimere le nostre opinioni, è più o meno ‘legittimo’, ma dico subito che è altrettanto legittimo per il bambino, che ha dovuto assistere alla scena rabbiosa, che venga rassicurato e che ci si scusi con lui, sempre in modalità adeguate all’età.
Il genitore non è chiamato, insomma, a reprimere la sua rabbia, ma può imparare a governare quelle dinamiche del conflitto coniugale che possono incidere sul benessere del proprio figlio e la sua crescita, ricercando modalità di espressione funzionali che favoriscano la propria libertà di espressione preservando il diritto del figlio di un sereno sviluppo.
Nota bene: il pretesto ‘tanto è piccolo, non capisce!’ non regge! Fin dalla più tenera età, infatti, i bambini sono in grado di comprendere che qualcosa tra mamma e papà non va.
Cosa succede ai bambini quando si urla?
I bambini, e anche gli adolescenti, sono profondamente sensibili e reagiscono emotivamente ed affettivamente alla rabbia dei propri genitori e il conflitto può generare risposte a livello fisiologico, emotivo, comportamentale, cognitivo e può radicarsi in maniera profonda nella sua mente.
Esistono diverse forme di conflitto, che variano dal “conflitto costruttivo” all’abuso.
Ogni forma di conflitto ha un impatto diverso sul bambino: quelle più aggressive e ostili sono collegate a problemi di adattamento del bambino, quindi generano in questo problemi comportamentali e affettivi, mentre quei conflitti che implicano urla, minacce ed espressione verbale e non verbale di rabbia sono più spesso collegati, nel bambino, a stati elevati di angoscia e paura dell’abbandono.
Facciamo attenzione, però, perché anche quei conflitti che vengono “nascosti” in atteggiamenti di mutismo ed evitamento reciproco creano nel bambino stati di angoscia difficilmente comprensibili e gestibili.

Tali ripercussioni generano nel bambino, nel ragazzo e nell’adulto che sarà insicurezza, iper-vigilanza e sensibilità allo stress e possono di conseguenza influenzare il comportamento dell’individuo anche in ambito extra-familiare, come nella performance scolastica o sportiva e poi sul lavoro, ma anche nelle relazioni con pari e altri adulti che popolano il mondo del bambino in maniera significativa.
Anche la risoluzione di un conflitto coniugale è in grado di far aumentare o diminuire lo stato d’angoscia del bambino: il compromesso è in grado di ridurre nel bambino le reazioni negative di cui sopra, mentre rimanere nell’ostilità e nel mutismo non ha alcun effetto benefico, poiché sebbene siano finite le urla, il bambino continua a percepire la tensione tra mamma e papà.
Cosa fare quando Mamma&Papà litigano?
Se il conflitto coniugale può incidere ed ostacolare il benessere del proprio figlio, è opportuno ricercare modalità di espressione non solo del conflitto ma anche della sua spiegazione e motivazione, che permettano al genitore la propria libertà di espressione preservando il diritto del figlio alla serenità.
La prima regola è: quando i genitori litigano, per qualsiasi motivo, non lo fanno davanti ai figli!
Purtroppo però, può capitare che questa regola non possa essere seguita per diversi motivi per cui è importante spiegare ai figli, con leggerezza e senza appesantire e puntualizzare i motivi dello scontro, quanto è accaduto.
Ecco alcuni metodi:
- L’importanza di fare capire al bambino da quale emozione deriva il litigio: “Mamma e papà si sentono frustrati in questo momento, ma ricordi che è già successo che ci sentissimo così e siamo riusciti a risolvere? Mamma e papà risolveranno anche questa volta!”;
- L’impegno di coppia: “Papà e mamma stanno avendo difficoltà a capirsi l’un l’altro adesso, ma si rispettano e cercheremo di capirci!”;
- La solidità della coppia: “Papà e mamma stavano facendo fatica a lavorare insieme, ma siamo arrivati ad un accordo e adesso ci sentiamo meglio!”;
- Fare capire al bambino cosa sta succedendo: “Mamma e papà stanno avendo una discussione, come è già successo e anche stavolta cercheremo di trovare un accordo!”;
- La risoluzione: “Mamma (o papà) era molto arrabbiata con me perché ho ferito i suoi sentimenti, le ho detto che mi dispiaceva tanto, mi sono scusato e lei mi ha perdonata!”;
Hai bisogno di aiuto?
Ti stai interrogando sul fatto che sia sbagliato o no litigare davanti al tuo bambino?
Vuoi capire le conseguenze dei litigi davanti ai tuoi figli e come rimediare?
La gestione della rabbia non è così semplice: non riuscire a mettere un freno alle emozioni travolgenti accade, ma si può imparare a riconoscerle, elaborarle e controllarle!
Come?
Partendo dal prenderci cura di quel bambino, indifeso e spaventato, che abbiamo dentro, affrontando il dolore del passato per poter riscoprire la bellezza del presente, dello stare con il partner e con i propri figli, per i quali la vera importanza nel crescerli è donare loro l’affetto, la serenità, l’amore, le attenzioni giuste.
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👩🏻⚕️ Dott.ssa Annamaria Coniglio
~ Psicologa per bambini, adolescenti, famiglie e coppie.